A – Preparazione


Tagliate col tronchesino il filo di nitinolo in pezzetti lunghi 3-4 cm circa. Per ogni postazione serve anche un bicchiere usa e getta od un qualunque altro contenitore trasparente e pinze per recuperare il filo. (ATTENZIONE! L’acqua scotta! )

  


B – La memoria di forma

Riempite il bicchiere con acqua tra gli 80°e i 90°C. Piegate il filo nella forma voluta ed immergetelo nell’acqua. Usate le pinze per recuperarlo. ATTENZIONE agli occhi! Se l’acqua è molto calda il filo tende a scattare appena sopra il pelo dell’acqua!


C – Stima della temperatura di attivazione

Avendo a disposizione un termometro si può rendere quantitativa l’osservazione. E’ possibile stimare la temperatura minima di attivazione ripetendo più volte il ciclo man mano che il liquido si raffredda. Ad una certa temperatura si comincia ad osservare un recupero solo parziale della forma. Quando la temperatura cala ulteriormente la memoria di forma non funziona più. Il filo rimane deformato.


D – “Retraining” della memoria di forma

E’ possibile “rieducare” la memoria del filo. Ciò si puo’ ottenere portando il nitinolo modellato nella forma voluta ad una temperatura molto elevata, ad esempio sulla fiamma di una candela. Il filo tenderà inizialmente a scattare nella forma originaria esercitando una forza notevole, tenete perciò ferme le estremità con le pinze. Dopo poco sentirete il filo rilassarsi: la nuova forma è memorizzata!